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GIORNATA TIPO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS



Sveglia
Fare colazione con TV accesa per ultime notizie
Dare occhiata a Whatsapp e a Facebook - Rispondere ad eventuali messaggi
Accendere camino (qui a Frosolone fa ancora freddo!)
Doccia ecc …  
Provare ad apparire presentabile!
Vestire con abiti casual (tuta comoda!)
Preparare lista della spesa (una o due volte a settimana)
Uscire a fare la spesa
Sistemare la spesa
Spaccare legna (due volte a settimana)
Trasportare la legna dal fondaco in casa
Passare aspirapolvere
Cucinare (preparazione del pranzo per due) - contemporaneamente aprire bottiglia di vino
Degustare vino mentre si cucina
Spizzicare qualcosina - TV sempre accesa
Preparare la tavola
Affettare pane e portare a tavola
Preparare frutta
Mangiare
Cercare dolcetto finale. Se non si trova iniziare a pensare alla preparazione di crostata o ciambellone
Sparecchiare
Provare a fare un riposino davanti al camino a guardare la TV ma senza riuscirci perché la moglie non te lo permette
Dare nuova occhiata a Whatsapp e a Facebook  - Rispondere ad eventuali messaggi
Leggere altre tre pagine di “Viteliù” di Nicola Mastronardi
Rileggerle perché un po’ pesanti
Tornare a Facebook mentre la moglie ti mette Canale 5
Insultare Barbara D’Urso alla TV
Discutere con la moglie
Chiedersi perché la D’Urso dia del “Tu” a tutti i suoi ospiti in collegamento
Chiedersi perché la maggior parte dei giornalisti facciano le domande ai loro ospiti senza però farli terminare interrompendoli continuamente
Scrivere un post interessante/originale su Facebook
Fare una pausa per insultare un altro po’ Barbara D’Urso
Aspettare i Like al post su Facebook
Chiedersi perché molti leggono ma non mettono “Mi piace”
Realizzare che in fondo non ce ne frega niente
Alimentare con la legna il camino
Iniziare a pensare alla cena - Non dirlo alla moglie per non essere maltrattato
Fare il giro della casa illudendosi di spendere calorie per non sentirsi in colpa per quando si cenerà
Provare a chiedere alla moglie se è possibile guardare insieme un film su Sky Cinema
Ricevere come riposta “guardatelo sul computer su Netflix!”
Provare a chiedere cosa ci sia di interessante a guardare “Chi l’ha visto?”
Ricevere solita risposta (Non chiedere quale)
Commentare le ultime notizie sul contagio nel mondo
Provare a far vedere il bicchiere mezzo pieno alla moglie
Non riuscirci
Tornare a Facebook
Leggere altre due pagine di “Viteliù” di Nicola Mastronardi
Accorgersi che erano quelle di prima
Chiudere il libro
Videochiamare Chiara e Marco
Infondere ottimismo
Chiudere chiamata
Pensare seriamente alla cena
Preparare la cena
Cenare
Cercare il solito dolcetto
Litigare con la moglie perché troppo ingordo
Mangiare di nascosto un po’ di cioccolato fondente
Fare pace
Riprovare a proporre la visione di un film
Ricevere nuovi insulti
Rassegnarsi a guardare Netflix sul PC con le cuffie
Fare qualche pausa per controllare WhatsApp e Facebook
Evitare di commentare alcuni post di certe persone che volentieri manderesti a cagare
Constatare quanti ignoranti scrivono su Facebook
Rassegnarsi
Tornare a Netflix
Inviare la buonanotte a Chiara
Aspettare che la moglie vada a letto
Finalmente passare a Sky Cinema
Scegliere un film
Accorgersi che è l’una di notte
Addormentarsi sul divano dopo 10 minuti di film
Spegnere tutto e andare a letto
BUONANOTTE!

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M olte scuole e aule universitarie, in Italia, sono intestate a “Giovanni Antonio Colozza”. A Palermo e a Frosolone ci sono strade a lui intitolate. Ma chi era costui? Giovani Antonio Colozza fu un insigne pedagogista e illustre professore universitario, studioso e ricercatore. Nacque a Frosolone nel 1857 ed ivi morì nel 1943. Nel 1895 pubblicò la sua prima opera, la più importante: "Il giuoco nella psicologia e nella pedagogia" tradotta in decine di lingue in tutto il mondo. Nel 1899 pubblicò il libro “L'immaginazione nella scienza" opera di grande attualità che costituisce la base delle teorie del più grande filosofo ed epistemologo tedesco Karl Popper. Nel 1900 conseguì la libera docenza in Pedagogia presso l'Università di Napoli. Nel 1903 si classificò primo nel concorso a cattedra di Pedagogia presso l'Università di Palermo dove rimase per un ventennio. A Palermo insegnò, oltre che alla facoltà di Pedagogia, anche filosofia morale e legi