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IL CHIUHUAHUA


Stanotte ho sognato il Chiuhuahua.

No, non la razza canina, ma una discoteca isernina degli anni ’70 che si trovava nei pressi del vecchio ospedale in Via S. Ippollito. Un incrocio tra discoteca e dark-room.  Un locale buio un po’ umido, dove quelli della mia generazione si ritrovavano il sabato sera a metà anni ’70.

Ricordo che le serate iniziavano sempre con un pezzo lunghissimo e bellissimo dei Pink Floyd “Shine On You Crazy Diamond” tanto per creare l’atmosfera.

Era una specie di sigla, un rituale che si ripeteva puntualmente tutti i sabati sera, una sorta di aperitivo musicale di preparazione alla grande abbuffata di disco-music che seguiva dopo circa un’oretta.

Quello era il mio momento preferito. Il momento del “lento”. Il ballo del guancia a guancia  che si ballava stretti stretti. L’unica cosa che desideravi è che quella musica non finisse mai, che durasse in eterno.

Purtroppo come tutte le cose belle terminava e partiva  “Gimme some” di Jimmy Bo Horne che si ballava anche in coppia, come degli indemoniati, con dei saltelli dandosi dei colpetti col bacino, prima a destra e poi a sinistra, un ballo che, a ripensarci, era anche un po’ ridicolo.

Dopo un po’ di anni il Chiuhuahua cambiò gestione e divenne “LA PORTA ROSSA”, un mix tra discoteca, pub e pizzeria ... ma noi ormai eravamo “grandi”.

Se il Chiuhuahua fu la nostra palestra, il KRISTAL CLUB fu il nostro “campo di gioco”.

Il Kristal nacque verso il ‘77/’78  in Corso Risorgimento a Isernia in pieno effetto “Saturday Night Fever”  che in quegli anni ebbe un successo straordinario con John Travolta e i Bee Gees.

La particolarità della discoteca Kristal e che apriva anche quando a scuola si scioperava, per cui, dopo un minimo di manifestazione, ci si ritrovava tutti lì.
Tra scioperi, sabato sera e feste private, eravamo sempre lì a ballare.

C’era un lento dei Bee Gees, l’ indimenticabile “How Deep Is Your Love” che avrò ballato mille volte. Che nostalgia!

Noi del ’60 abbiamo festeggiato il 18° anno quando venne eletto papa il grande Karol Woytila e quando venne eletto Presidente della Repubblica l’indimenticabile Sandro Pertini, il Presidente partigiano!

Quello fu anche l’anno in cui cominciammo a sentir parlare di marijuana, simbolo dello sballo.
Se non provavi eri uno sfigato. Fortunatamente la maggior parte di noi diciottenni capì subito che quella strada non portava da nessuna da parte.
Noi la nostra droga ce l’avevamo già.
La nostra droga si trovava in quel ballo stretto stretto al Kristal club, la nostra droga era la musica, perché noi eravamo un po’ figli di Alan Sorrenti, sì eravamo e siamo rimasti per sempre “figli delle stelle”.

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