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IL VIAGGIO DI NOZZE CON WONDER WOMAN - PARTE II e III




PARTE II

Dopo una settimana trascorsa a Rio De Janeiro, partimmo per San Paolo del Brasile.
Altro giro altra corsa ... ennesimo aereo!

Arrivammo all’aeroporto di San Paolo dove ad aspettarci c’era un vero personaggio: Leonardo Paolucci.

Questo simpatico ottantenne, di chiare origini frosolonesi, lo conobbi proprio a casa di mia moglie, quando eravamo fidanzati. Nel periodo estivo partiva da San Paolo e tornava, ogni anno, al suo paese natio: Frosolone.
Aveva fatto fortuna nel campo delle pitture e vernici, e girava sempre con un clarinetto, suo inseparabile compagno.

Più che una gentilezza però fu una specie di “rapimento”.

Questo benedetto uomo, legatissimo a Frosolone,  ci costringeva a raccontargli ininterrottamente tutto quello che succedeva nel paese, 24h su 24h. Voleva sapere tutto di tutti!
Tra un racconto ed un altro partiva con il concertino col suo clarinetto che durava un tempo indefinito, fino allo stremo!!
Questa situazione, dopo un solo giorno, cominciava ad essere insostenibile e pesante. Non sapevamo come liberarcene!
Una sera, verso le 19:00, mentre ci apprestavamo ad uscire per un giretto nella città, ci venne incontro dicendo <<ma dove andate così tardi, statevene qua che facciamo un altro concertino?>> Un incubo!

Fortunatamente la serata era organizzata da João Paolucci, il nipote di Leonardo. Fu lui la nostra salvezza.

João con la complicità della moglie Marilena, capirono la situazione e, con uno stratagemma, ci liberarono da quella situazione.

Ci prenotarono una suite allo Sheraton di San Paolo. Da quel momento, iniziò un’avventura che non avremmo più dimenticato in vita nostra.

Il mattino successivo quando scendemmo giù, alla reception ci avvisarono che l’autista ci stava aspettando.

Pensai che avessero sbagliato persona fino a quando non vidi venirci incontro un omone con tanto di divisa e classico cappello da autista, di quelli che si vedono solo nei film, che ci indirizzava verso una lussuosa limousine.

Sapevamo che João aveva fatto fortuna lì in Brasile ma non ci aspettavamo di certo che arrivasse addirittura l’autista con la limousine e invece quello era proprio il nostro autista per tutto il periodo di soggiorno a San Paolo!

Ora, passare dalla mia Fiat Uno diesel dell’epoca, all’autista con la limousine, devo dire che mi lasciò un attimo disorientato, ma ci misi davvero poco ad abituarmici!

Praticamente dopo tre giorni mi sentivo come Berlusconi, avevo anche iniziato a dare mance a destra e sinistra quando, all’improvviso, intervenne Wonder Woman, scuotendomi, <<ahò ma che ti sei messo in testa, dammi subito il portafoglio e la carta di credito>> ... requisiti!



PARTE III

Per chi non avesse letto i post precedenti (peccato!) eravamo arrivati alla confisca, da parte di mia moglie, di soldi e carta di credito.  In effetti stavo distribuendo troppe mance!

Ristabilito l’ordine delle cose arrivò anche il momento di pensare al nostro look, visto che João e la moglie Marilena ci avevano invitato a cena in un locale esclusivo di San Paolo.

Eravamo in Hotel e quello che serviva a Wonder Woman era un parrucchiere.

Chiamo la reception dell’ hotel e provo:  << sorry, we need a hairdresser, for my wife>>
Dall’alta parte << Eu não entendo>>
io: <<capelli, hair, parrucchiere, hairdresser>>
Dall’alta parte << desculpe eu não entendo>>
io: <<e che ca**o, .. just moment ...  passo mia moglie!>>  ... ma come cavolo si dice in portoghese “parruchiere”?

Mia moglie intanto, avendo seguito la infruttuosa telefonata non riusciva a parlare per quanto rideva ... rideva a crepapelle! ... beata lei che si divertiva tanto!

IO: <<visto che ti diverti tanto, prova tu a parlare con questo deficiente>>
LEI: <ok dammi qua, passami il telefono>>

Non ricordo cosa si dissero ma, nel giro di 15 minuti, arrivò in camera una formosissima, bellissima brasiliana: la parrucchiera.  (Comunque per curiosità “parrucchiere” in portoghese è: “cabeleireiro”. ... Ma pensa te!)

Insomma entrò in camera questa specie di ballerina del carnevale di Rio, bellissima, biondissima con una valigetta in mano! Mia moglie quando la vide, esitò un po’, per qualche secondo rimase interdetta ed in silenzio. Poi, stranamente, la fece entrare.
Io già pensavo “questa ora la butta fuori, come minimo le dice di andarsi a vestire!”

E invece eccola lì, che parlava, parlava, ma non si capiva nulla, si muoveva come stesse ballando la samba, una tipa davvero elettrizzante ...  nel mentre però Wonder Woman mi buttava delle occhiatacce! Come per dire “guarda da un’altra parte” ... Io rispondevo a gesti come per dire “ma cosa vuoi da me? .... tu l’hai chiamata!”

Avevo appena fatto la doccia e me stavo sul lettone king size col mio bellissimo accappatoio di spugna bianco e, per la verità, mi piaceva assistere a quella scenetta. Mia moglie seduta con i capelli bagnati e questa bambolona che le ballava intorno con in mano forbici e pettine.

Dopo un po’ inizio ad accorciarle i capelli e più tagliava, più mia moglie la prendeva a parolacce (in frosolonese!) che lei naturalmente non capiva.
Una scena da oscar!
Insultava a turno un po’ lei e un po’ me che la guardavo, ma io continuavo a starmene lì sul letto divertito e rilassato a far finta di niente.

Moglie: <<Adesso che finisce sono cavoli tuoi! ... sta stronza mi ha tagliato troppo!>>
IO: <<ma no, stai benissimo>>
Moglie: <<stai zitto eh! Stai zitto che è meglio!>>
IO: <<ma ti ha fatto un bel taglio dai!>>
Moglie: <<vavatten che è megl!! (vai via che è meglio!)>>

Insomma alla fine, dopo aver sborsato 50 dollari, la salutò velocemente e la mise alla porta!

Si rimise sotto la doccia e si riaggiustò i capelli come diceva lei!
IO non dissi niente perché stavo rischiando troppo!

To be continued .... stay tuned!

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