Passa ai contenuti principali

IL VIAGGIO DI NOZZE CON WONDER WOMAN - PARTE IV e V


PARTE IV

Dopo l’avventura con la parrucchiera indossammo abiti eleganti e scendemmo giù dove la solita limousine, con annesso autista, ci attendeva da un pezzo.
Ci scusammo per il ritardo e salimmo a bordo.
Arrivammo in questo locale esclusivo quasi contemporaneamente a João, la moglie Marilena, un altro parente e rispettiva moglie.

Davanti all’ingresso del locale due bestioni della security riconobbero João, lo salutarono calorosamente e ci fecero entrare immediatamente.

L’ambiente era molto raffinato. Musica dal vivo, molto soft, luci soffuse. Un misto tra ristorante e club privato.
Il tizio della security ci accompagnò fino al nostro tavolo.
Wonder Woman si guardava intorno ma non poteva parlare perché eravamo in compagnia. Dagli sguardi però capivo benissimo cosa pensava. Tutti ci salutavano con rispetto e ci facevano spazio.
Sembravamo una gang del cartello messicano!

Ci accomodammo su delle poltrone comodissime e mia moglie ebbe l’occasione di sussurrarmi all’orecchio <<ma che cacchio di posto è?>>
Le risposi di stare tranquilla perché era chiaro che João, e tuti gli altri, lì erano di casa.

In un attimo ci trovammo davanti un paio di tavoli pieni zeppi di tantissime specialità da gustare. Champagne a fiumi. Ma visto un buffet così, nemmeno a un matrimonio!

Insomma iniziammo a mangiare e bere. La musiva live era piacevolissima.
Anche Wonder Woman si era tranquillizzata e beveva anche lei! Si stava proprio bene.

Dopo circa tre quarti d’ora che si mangiava e beveva, arrivò una cameriera bellissima che ci invitata ad accomodarci ... Io e mia moglie ci guardammo in faccia “accomodarci dove”?

Nella sala da pranzo dove verrà servita la cena!!!

La cena? ... Minkia, quello era solo l’ANTIPASTO!!!



PARTE V

Ci fecero accomodare per la cena.
Dopo tutto quello che avevamo mangiato durante “l’aperitivo”, la fame era passata da un pezzo.
Non sarei riuscito a mangiare neanche un grissino. Eppure non potevamo rifiutare.

Wonder Woman già si raccomandava <<mangia tu che io non ho più fame!>>
Come se io fossi una discarica!

Iniziarono con le portate di pesce.
Arrivavano dei vassoi con dei tipi di pesce enormi, mai visti, un profumo incredibile pervadeva la stanza, era impossibile non assaggiare. La cena fu indimenticabile!

Dovetti sbottonare i pantaloni però, anche perché Wonder Woman, appena questi si distraevano, sversava il suo piatto nel mio!

Io: <<no, no, non ce la faccio!>>
Moglie: <<zitto e mangia!>>

Fortunatamente la mia gioventù giocò a favore e riuscii ad andare fino in fondo alla cena.
Se lo facessi adesso dovrei chiamare il 118.

La musica ci accompagnava egregiamente e, tra vino e champagne, non ricordo nemmeno come, ci ritrovammo nella nostra camera in hotel, dove io continuavo però a sentire ancora la musica!!

Wonder Woman ebbe anche il coraggio di dire <<però tu mangi troppo!!!>>

Il giorno successivo ci svegliò la telefonata di João.

Ci disse che altri parenti (che non sto ad elencare) si stavano litigando la nostra presenza a pranzo o a cena. Insomma tutti ci volevano far mangiare e tutti ci volevano conoscere.

Wonder Woman esclamò: <<mi sa che abbiamo passato un guaio!>>

In effetti passammo molto tempo a conoscere gente tra inviti a pranzo e a cena dove mia moglie continuava a sversare il suo piatto nel mio!

Ormai mi andava tutto stretto. Non si chiudeva più nessun pantalone.

Al ritorno, per viaggiare, dovetti compare un paio di tute da ginnastica!

Un consiglio: se fate un viaggio di questo tipo NON fatelo sapere ai parenti, se ne avete!


Commenti

Post popolari in questo blog

IL PALAZZO BARONALE DI FROSOLONE: PALAZZO ZAMPINI

D isinteressatamente oggi pubblico un post che riguarda il Palazzo Baronale di Frosolone ubicato all’inizio del centro storico del paese: Palazzo Zampini. Il palazzo è ubicato, più precisamente, nel posto dove durante la dominazione longobarda fu edificato l’antico castello del 1300. Il castello di Frosolone nel 1305 divenne sede di un Tribunale dell'Inquisizione. Nelle sue stanze, infatti, Fra’ Tommaso di Aversa, fanatico inquisitore appartenente all'ordine dei Domenicani, noto anche per aver negato l’autenticità delle stimmate di San Francesco, giudicò colpevoli di eresia un gruppo di 42 monaci minoriti facendoli arrestare unitamente ad una ventina di paesani accusati di averli sfamati e protetti. La vita del castello medievale, inteso come struttura insediativa, che diede ospitalità ai diversi feudatari, si interruppe prima del 1500, per dare posto all’attuale palazzo baronale. L’ingresso principale parte da un portale con arco a tutto sesto in pietra a cui si arriva

L’ANTICO COSTUME DELLE DONNE FROSOLONESI

Il costume tradizionale-storico delle donne frosolonesi è uno dei più belli, originali e colorati tra i costumi delle donne molisane. Gli elementi che lo compongono sono: -           il copricapo (o mappa) di lana nera con all’interno un tessuto bianco; -           lo spillone filigranato in oro che serviva a fissare la mappa sulla testa; -           la camicia con pizzi e merletti e maniche larghe con le soprammaniche di lana con ampio risvolto sui polsi finemente rifinito con nastri dorati e argentati e all’altezza delle spalle vi erano dei laccetti che andavano legati al corpetto; -           il corpetto di tessuto damascato e velluto, ricco di decorazioni, molto stretto in vita, aveva agli angoli superiori due applicazioni di nastro dorato o giallo a forma di fiore con un bottone dorato al centro, il cosiddetto “rosone”; -           la gonna di lana color bordeaux a pieghe, molto larga e lunga fino ai piedi; -           il grembiule di lana, tessuta a mano, ornato tut

GIOVANNI ANTONIO COLOZZA

M olte scuole e aule universitarie, in Italia, sono intestate a “Giovanni Antonio Colozza”. A Palermo e a Frosolone ci sono strade a lui intitolate. Ma chi era costui? Giovani Antonio Colozza fu un insigne pedagogista e illustre professore universitario, studioso e ricercatore. Nacque a Frosolone nel 1857 ed ivi morì nel 1943. Nel 1895 pubblicò la sua prima opera, la più importante: "Il giuoco nella psicologia e nella pedagogia" tradotta in decine di lingue in tutto il mondo. Nel 1899 pubblicò il libro “L'immaginazione nella scienza" opera di grande attualità che costituisce la base delle teorie del più grande filosofo ed epistemologo tedesco Karl Popper. Nel 1900 conseguì la libera docenza in Pedagogia presso l'Università di Napoli. Nel 1903 si classificò primo nel concorso a cattedra di Pedagogia presso l'Università di Palermo dove rimase per un ventennio. A Palermo insegnò, oltre che alla facoltà di Pedagogia, anche filosofia morale e legi