Guardate che bella questa foto scattata il 17 luglio
1949 all’interno del monumento ai caduti a Isernia. Il primo a destra, quello
che sembra un ufficiale tedesco, è in realtà mio nonno materno, uno dei primi
vigili urbani di Isernia. Una vera autorità all’epoca.
Quando sono nato nel novembre del 1960, mia madre e
mio padre erano poco più che ventenni, quindi immagino perché io sia finito,
fin da subito, a casa dei miei nonni dove sono rimasto finché sono restati in
vita, vale a dire fino a quando avevo circa 12 anni.
Nonna ci lasciò qualche anno prima ed io rimasi solo
con nonno.
Nonno Antimo mi ha insegnato i valori fondamentali
della vita. Tutto quello che sono oggi, nel bene e nel male, lo devo a lui.
Tra i tanti insegnamenti c’è quello che riguarda la
passione per il Natale. Qualcosa di simile a “Natale in casa Cupiello” di
Eduardo De Filippo. La realizzazione del presepe per lui era un rito
irrinunciabile. Non mancava neanche l’albero, ma il presepe era il punto di
forza e il simbolo per eccellenza della Natività. Iniziavamo a prepararlo,
rigorosamente, l’8 dicembre, tutti gli anni.
Ricordo la processione che facevamo per la deposizione
del bambinello che mi faceva baciare prima di deporlo delicatamente nella
capanna.
Come potrei, oggi, non avere la passione per il
presepe! Il Natale è la festa della famiglia. La famiglia tutta riunita. E’ il
momento più bello ed intenso dell’anno. Questo mi ha insegnato mio nonno.
Un giorno però mi resi conto che nonno non sapeva
rispondere a tutto perché arrivo il momento della fatidica domanda. A chi
potevo porla se non a lui? Eravamo solo noi due! <<Nonno ma come nascono
i bambini?>>
La risposta tardò ad arrivare, vidi intanto che prese
le sue, nazionali senza filtro, prese l’accendino, accese la sigaretta e .....
<<senti questo poi te lo spiega tua madre>>
Rimasi perplesso ed incuriosito. Non capivo perché mio
nonno che, per me, sapeva tutto, non sapeva come nascessero i bambini!
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