C’è una canzone nella vostra vita che vi fa pensare al mare, all’estate;
una canzone orecchiabile, dolce e spensierata?
Un frammento di memoria degli anni ’60 mi fa ricordare “Riccardo del Turco”
con la canzone “Luglio!”
Se non la conoscete cercatela su Youtube!
Era la colonna sonora delle nostre gite al mare di quando eravamo bambini,
quando si partiva la mattina presto, con l’autobus, e si tornava la sera, tutti
belli rosolati e felici!
Quando la vita ci sorrideva e tutto il mondo era a colori; quando si
giocava per strada perché passavano pochissime macchine; quando si comprava con
pochi spiccioli il ghiacciolo arcobaleno; quando eravamo terrorizzati dalla
ciabatta della mamma che ci ha permesso di crescere educati e rispettosi.
Negli anni ’60 avevo una bicicletta “Dingo” di colore bianco con freno a
pedale. Potevo prenderla da Giugno ad Agosto. Questa era la regola imposta da
mio nonno.
Ero così felice di scorrazzare su e giù per Via XXIV maggio a Isernia, dove
passavano sì e no due macchine in un’ora, che perdevo la cognizione del tempo e
rientravo sempre in ritardo.
Una sera mentre rientravo, col solito ritardo, incontrai Giovanni,
l’inquilino del piano di sopra, che con il suo solito simpatico sorriso mi
disse <<Gizià mo’ che vai a casa so mazzat!>> ... Giovanni era
l’unico al mondo che non sapeva pronunciare il mio nome, mi ha sempre chiamato
“Giziano”.
Che bello quel periodo, che belle le persone di allora.
Ricordo che si lasciavano le chiavi nella serratura della porta di casa,
chiunque poteva entrare. Era così. Un condomino era un’unica famiglia.
Le sere d’estate si scendeva giù nel piazzale del palazzo e si stava
insieme a chiacchierare, a raccontare storie, con grande semplicità ed
allegria.
Eh sì, noi del ’60 oggi soffriamo un po’!
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