Passa ai contenuti principali

WEDDING DAY (part 1)


La mattina del 6 aprile del 1989 ero pronto.

Tutto era pronto.

Mia madre dalla mattina presto aveva preparato un bel buffet per gli ospiti, gli amici, che sarebbero venuti di lì a poco a salutarmi e a farmi gli auguri.

Così fu. Tra i primi ad arrivare, Walter, che fu anche il mio autista improvvisato visto che si offrì di farlo con la sua bella Saab turbo cabriolet, che aveva comprato da poco.

Appena dopo, Mino. Impossibile non ricordarlo perché è stato sempre quello dalle domande bizzarre, e infatti <<Tiziano ma ti sposi veramente?>> ecco come esordì! Chiaramente dissi di no, risposi che stavamo girando un film!

Rimase perplesso, per un attimo ci pensò pure!  Un soggetto! Eh sì non ho avuto, quasi mai, amici “normali”!

Fino ad allora tutto bene. Baci, abbracci, auguri.

Arrivò il momento di salire in macchina e partire. Verso la chiesa. Verso l’avventura.

Walter guidava, io accanto.

Giornata bellissima. Sole splendido.

Iniziai, all’improvviso, ad avvertire una strana sensazione, come un caldo soffocante che partiva dal basso e saliva verso la testa.
Dissi a Walter <<guarda mi sa che mi sto sentendo male!>>
E lui <<è normale, è la tensione del matrimonio, non preoccuparti andrà tutto bene!”

Il calore però aumentava. Mi accorsi che il sedile era bollente.

<<Scusami Walter ma hai i sedili riscaldabili?>>

<<Sì perché? ... oddio vuoi vedere che è acceso il riscaldamento del tuo sedile?>>

Era posizionato al massimo della temperatura ... per poco non mi ustionai!

Così iniziò la giornata del mio matrimonio!

Fortunatamente arrivammo sani e salvi.

Ritrovai Mino sul sagrato della chiesa che ancora mi guardava perplesso.

Per fortuna c’erano anche quelli “normali” che tra una pacca sulle spalle e l’altra mi incoraggiarono e mi sostennero in un momento così delicato e importante della vita.

Arrivò lei, l’attrice principale del film.

Diedi un’occhiata a Mino e gli dissi di non preoccuparsi, che era solo un’illusione, tutto finto! Ancora una volta rimase perplesso. Molto divertente!

Ed eccola lì. Le spose sono tutte straordinarie.
Quando arrivano in chiesa, hanno una luce particolare, un alone di energia, emettono una luminosità innaturale. Aprono i cuori.

Mi è sempre piaciuto guardare l’arrivo delle spose in chiesa. Lo faccio però quasi di nascosto perché mi commuovo sempre. Eh non posso farci niente, è stato sempre così.

Solo che in quel momento la sposa era la mia!

Quell’attimo preciso in cui la vedi, e lei ti guarda, provi un tipo di emozione paragonabile solo alla nascita di un figlio, difficile da esprimere a parole!

L’ingresso in chiesa, con lei sottobraccio, avrei voluto durasse in eterno. La navata lunghissima, tutti gli occhi puntati su di noi, la musica bellissima, l’atmosfera quasi surreale. Una specie di sogno a occhi aperti.

Per sintetizzare, arriviamo al momento della comunione.
Un momento, per me, indimenticabile.

Nel momento in cui il prete mi porse l’ostia, un po' per l’emozione, un po' per la bocca asciutta, questa mi si incollò sotto il palato chiudendomi le vie respiratorie.

Provai di tutto per staccarla, stavo soffocando ma non potevo farlo capire a nessuno. Sarei morto così in silenzio, soffocato dall’ostia. Sarei passato sicuramente alla storia come il marito più sfigato del mondo.
Provai a dare un’occhiata verso destra, verso di lei, che mi sorrise. Non capì il dramma!
Era passato un minuto. Ero ancora n apnea, L’ostia doveva essere di titanio, non si scioglieva in nessun modo.

Pensai anche di mettermi un dito in gola ma avrei fatto una figuraccia storica! Non ne fui capace.

Lo so che starete ridendo, ma in quel momento la situazione era seria e tragica. Pregai Dio di aiutarmi e, fortunatamente, con un gioco di lingua, finalmente, riuscii a staccarla!

Che fatica e che gioia poter respirare di nuovo.
Riguardi lei che ancora una volta mi sorrise. Non si era accorta di nulla.

Ringraziai Dio!

(continua ....)

Commenti

Post popolari in questo blog

FROSOLONE: IL TERREMOTO DEL 1805

  I l 26 luglio del 1805, alle ore 2:11 di notte, avvenne la catastrofe.   Il tremendo terremoto, di magnitudo 6,6 con una profondità di soli 10 km, fu preceduto da vari fenomeni relativi alle acque sotterranee.   A Bojano fu notato un aumento della temperatura delle acque delle fontane del paese e si intorbidì la sorgente del fiume Biferno. A Isernia si seccarono le sorgenti che alimentavano le fontane della città. Ad Agnone si inaridì il corso del torrente Verrino. La scossa causò l’apertura di numerose ed estese spaccature nel terreno. Furono osservati sprofondamenti, avvallamenti e cadute di massi.   Molti alberi risultarono sradicati o spaccati, in particolare, sui monti del Matese si aprirono numerose fenditure, da alcune delle quali fu osservato fuoriuscire del fumo nero maleodorante. Molte acque sorgive subirono un aumento della temperatura, mentre altre si essiccarono. Le acque di molti corsi d’acqua apparvero intorbidate e aumentate di volume....

L’ANTICO COSTUME DELLE DONNE FROSOLONESI

Il costume tradizionale-storico delle donne frosolonesi è uno dei più belli, originali e colorati tra i costumi delle donne molisane. Gli elementi che lo compongono sono: -           il copricapo (o mappa) di lana nera con all’interno un tessuto bianco; -           lo spillone filigranato in oro che serviva a fissare la mappa sulla testa; -           la camicia con pizzi e merletti e maniche larghe con le soprammaniche di lana con ampio risvolto sui polsi finemente rifinito con nastri dorati e argentati e all’altezza delle spalle vi erano dei laccetti che andavano legati al corpetto; -           il corpetto di tessuto damascato e velluto, ricco di decorazioni, molto stretto in vita, aveva agli angoli superiori due applicazioni di nastro dorato o giallo a forma di fiore con un bottone dorato al centro...

GIOVANNI ANTONIO COLOZZA

M olte scuole e aule universitarie, in Italia, sono intestate a “Giovanni Antonio Colozza”. A Palermo e a Frosolone ci sono strade a lui intitolate. Ma chi era costui? Giovani Antonio Colozza fu un insigne pedagogista e illustre professore universitario, studioso e ricercatore. Nacque a Frosolone nel 1857 ed ivi morì nel 1943. Nel 1895 pubblicò la sua prima opera, la più importante: "Il giuoco nella psicologia e nella pedagogia" tradotta in decine di lingue in tutto il mondo. Nel 1899 pubblicò il libro “L'immaginazione nella scienza" opera di grande attualità che costituisce la base delle teorie del più grande filosofo ed epistemologo tedesco Karl Popper. Nel 1900 conseguì la libera docenza in Pedagogia presso l'Università di Napoli. Nel 1903 si classificò primo nel concorso a cattedra di Pedagogia presso l'Università di Palermo dove rimase per un ventennio. A Palermo insegnò, oltre che alla facoltà di Pedagogia, anche filosofia morale e legi...