Terminata
la funzione religiosa, felice di esserne uscito vivo, uscimmo anche dalla
chiesa.
Un mare di gente, lì
sul sagrato, attendeva, fremente. Non vedevano l’ora di buttarci addosso un
quintale di riso e confetti.
Dopo il bagno di riso
salimmo su un'altra bella auto, una Maserati quattroporte.
Il nostro secondo,
momentaneo, e improvvisato autista, era Antonio detto Totò!
Chi poteva immaginare
che questo pensava di stare a Monza, al circuito di Formula 1.
Partì a razzo.
Tant’è che io e mia
moglie dovemmo tenerci stretti per non essere sballottati.
Verso la decima curva
percorsa a 150 chilometri orari, dissi <<Totò vorremmo arrivarci vivi al
ristorante se non ti dispiace!>>
Intanto avevamo distanziato
tutti.
Non so, forse pensava
ci fosse un premio per chi arrivava primo! boh!
Felice, anche
stavolta, di essere arrivato vivo al Ristorante, scesi velocemente ad aprire lo
sportello a mia moglie per farla scendere dal bolide che ci aveva traspostati
lì in meno di 10 minuti.
Chiaramente non c’era
nessuno, solo noi, i camerieri e il maître!
Pian piano però
iniziarono ad arrivare tutti i 420 invitati!
Sì, ben 420!
Arrivò anche Mino.
Dopo aver parcheggiato tornò alla carica:
<<Tizià allora
ti sei sposato veramente?>>
<<Affanculo
Mino!>> dissi in modo scherzoso ma sentito!
Da qual momento credo
si convinse e la smise di fare domande idiote.
Fu un banchetto di
nozze molto tradizionale nel salone delle feste dell’hotel “La TEQUILA” una
location molto in voga a quei tempi dove venivi coccolato in tutti i modi, dove
ore felici trascorrevano veloci.
Le foto, il taglio
della torta, i brindisi, gli abbracci. Arrivammo al termine della serata in un battibaleno!
Stanchi ma felici.
Mancava solo una cosa:
i saluti finali e la distribuzione di bomboniere e confetti.
Se calcoliamo 420
persone e ognuno di loro, per tradizione, saluta col doppio bacio, destra e
sinistra, dovevo prepararmi a 840 baci! Non solo! Mia moglie mi mise alla
distribuzione dei confetti, dove bisognava contarne, rigorosamente, sette!
Quindi riepilogando: consegnare
bomboniera, contare sette confetti, metterli nell’apposito contenitore,
consegnare il tutto, bacio bacio e avanti un altro, per altre 419 volte!
Un incubo!
A notte fonda le mie
guance reclamavano pietà, e non solo loro!
Avevo urgente bisogno
di una doccia calda e di un letto ma, purtroppo, ricordammo di aver prenotato
la discoteca dell’hotel in modo da poter trascorrere la notte a ballare con gli
amici.
Una maratona!
Lo rifarei? Certo che
sì, però farei volentieri a meno di:
- Mino
- Gli autisti
- La consegna dei confetti con relativi baci
- La discoteca.
- La consegna dei confetti con relativi baci
- La discoteca.
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