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LE COMITIVE DEGLI ANNI '80

All'inizio degli anni ’80 a Isernia, ma credo dappertutto, eravamo divisi in comitive.

Divisi, si fa per dire, perché spesso alcune comitive di univano e si stava tutti insieme, in particolare quando si organizzavano eventi.

Già dal tardo pomeriggio ci si incontrava “sotto la cassa” ossia sotto i portici della Banca “Cassa di Risparmio” accanto al cinema/teatro Fasano e da lì si partiva con lo “struscio” ossia le camminate su e giù per il corso principale di Isernia, Corso Garibaldi. Si arrivava fino al passaggio a livello costeggiando la linea ferroviaria e si tornava giù verso la villa comunale.

Questo percorso si faceva dalle tre alle cinque volte fino a quando non si decideva cosa fare per la serata, in particolare nei week-end.

C’era un’atmosfera bellissima allora in quella città. Sembrava piacevole pure quell'odore di smog provocato dall'andirivieni di motorini e macchine.

Mi piaceva guardare quei gruppi di ragazzi che animavano e coloravano quella strada. Sembrava che ogni fine settimana aumentassero di numero. Una città viva, serena, ottimista. Tutto sembrava scorrere senza intoppi.

La bellezza delle cose semplici.

Niente cellulari o smartphone ma gettoni telefonici. Le cabine telefoniche erano il solo modo per riuscire a contattare qualcuno, peccato però che spesso erano scassate!

C’era una grande voglia di vivere, di divertirsi, di condividere gioie e dolori. Era fondamentale stare tutti insieme. Far parte della comitiva era come appartenere ad una famiglia. Ti sentivi un ragazzo fortunato.

Grazie alla “comitiva” abbiamo imparato tante cose perché la comitiva era condivisione e motivo di crescita culturale. Con gli amici della comitiva si parlava di tutto, dello studio, della scuola, della famiglia, dei problemi personali e questo scambio continuo di esperienze di vita ci faceva crescere notevolmente. Il nostro primo pensiero durante la giornata era rivolto sempre alla comitiva, agli amici, a ciò che avremmo organizzato per il week end o per un particolare evento.

Spesso si organizzavano scampagnate e feste all'aperto con lo stereo della macchina acceso e gli sportelli aperti, ed ecco la nostra, improvvisata, fantastica, discoteca!

Alcune volte si usciva di casa senza sapere nemmeno chi avremmo incontrato. Poteva capitare di incontrare solo un amico o due o tre, ma non era un problema, stavamo lì anche senza fare nulla, seduti sul muretto della villa comunale a parlare e a condividere storie esperienze ed emozioni. Era un arricchimento continuo.

Nella comitiva c’erano poi i “personaggi”.

Il personaggio, a differenza della persona, era un tipo unico ed inimitabile.

C’era il personaggio comico e quello intellettuale, quello buffo e quello stravagante. Nelle comitive non mancava nulla. Era come stare al cinema dove si girava il film della vita dove si viveva in maniera ottimistica e si pensava che il futuro sarebbe stato migliore sotto tutti i punti di vita, economico, sociale, culturale e ideologico.

Sì, mi sento fortunato, perché ho vissuto da ventenne quei favolosi, indimenticabili ed ineguagliabili anni, gli anni ottanta!

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