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IL BABBIO

Nel 2006/2007 a Frosolone, ogni sabato, se non ricordo male, usciva una rivista, un giornalino locale, chiamato “Il Muretto” curato da Michele Paolucci, sul quale, anch’io, ogni tanto, scrivevo qualche articolo a tema informatico.

Un giorno però decisi di dedicarne uno alla figura del “BABBIO”, figura autoctona frosolonese, che sta ad indicare una persona palesemente stupida.

Era un’analisi socio antropologica, in vena ironica, sulle necessità e i bisogni di certi individui ed il loro desiderio di voler apparire, a tutti i costi, quello che non sono.

Un’analisi sulla necessità di vivere in relazione agli altri con un tipo di vita sociale super-attiva e inutilmente dinamica al fine di poter essere stimati e ossequiati da tutti che, pur di renderli felici, consapevolmente, recitano la parte degli adulatori.

È interessante osservare le persone. Da giovane mi sfuggivano troppe cose, avevo altro a cui pensare!

Ora mi piace osservare, con calma, guardare con attenzione, notare i dettagli. Da quando sono tornato a dipingere noto anche le sfumature, i piccoli gesti, l’intensità dei colori e soprattutto, l’atteggiamento delle persone.

Non sono né uno psicologo né un antropologo ma è evidente che esiste un “linguaggio del corpo” che, con un po’ di attenzione può raccontarci molte cose. Una inconsapevole e potente forma di comunicazione.

Mi piace leggere ed interessarmi di più cose, specialmente in periodi difficili come questo che stiamo attraversando che ci costringe a stare un bel po’ di tempo chiusi in casa.

Ma, tornando alla figura del babbio, ebbene in questo caso il linguaggio del corpo diventa strumento infallibile.

Gesticola, parla, parla parla, peccato però che non abbia nulla da dire. A volte non si capisce proprio di cosa stia parlando.

Parla di cose a lui sconosciute e sorride, sorride sempre e a tutti perché è amico di tutti. Il Babbio è una persona felice, è sempre contento e ha sempre la stessa espressione, quando c’è lui in piazza si forma sempre un piccolo capannello di persone che si radunano per ascoltare le ultime “babbiate” della giornata.

Insomma, tutti dovrebbero avere come amico un babbio. Senza babbi ci si annoia troppo e allora Viva i babbi e, visto che tra non molto è Natale, Viva i babbi Natale!


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