Siamo passati, nel giro di 48 ore, dall’estate all’inverno.
Come si suol dire “non ci sono più le mezze
stagioni”, così come non ci sono più le mezze misure, ci sono solo le “mezze
seghe” Barilla!
Le mezze misure, invece, sono importanti,
servono.
Senza le mezze misure si rischia di rimanere
soli, isolati.
Però rappresentano anche un atto di codardia e
ci spingono verso l’ipocrisia.
Riesco sempre peggio a gestire i rapporti
interpersonali, ho cercato sempre di gettare acqua sul fuoco, di venire
incontro, di comprendere, di assecondare, di capire.
Errori su errori che si accumulano negli anni
e che creano un groviglio interiore fatto di cose non dette, di sberle non
date, di sfoghi abortiti.
Mi avvio sempre sulla strada della libertà di
pensiero, della logica pura, della spontaneità, e poi mi riduco ad assecondare
le persone. E così non arrivo mai lì dove volevo. Non riesco ad arrivare alla
verità. Giro e rigiro per non ferire nessuno ma, inconsapevolmente, poi, la
vittima sono io. Mi faccio del male.
Incasso, ma ogni tanto sbotto, sì, almeno a
parole. Mia moglie è più diplomatica, anche se non sembra, è più calma, per cui
non è mia alleata. Lei quando mi sente sbottare con qualcuno, al momento, non
prende mai le mie difese. Lei pensa di aver sposato un inglese che ha studiato
ad Oxford. Almeno così me lo immagino un cultore del self-control! Mi dice che
anche se ho ragione non è quello il modo di reagire.
Ma siamo sicuri?
Ma è possibile vivere nei silenzi forzati,
nell’ipocrisia, nell’assecondare le persone solo per potersi relazionare
meglio?
Ma non sarebbe meglio mandare tutti a fare in
culo?
Ma senza rabbia però, con calma!
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