Passa ai contenuti principali

VIVA NETFLIX!

La vita continua a sorprendermi. Le persone continuano a sorprendermi.

Purtroppo, quasi sempre, negativamente.

Pensavo che con l’età fosse tutto più semplice, più lineare, più chiaro e invece è un disastro.

Chi per un motivo chi per un altro, stanno cadendo, una ad una, tutte le pedine e, con esse, tutte le certezze e le speranze di vivere in un contesto sociale diverso, più affidabile, più evoluto, più equo e solidale fatto di persone serie, intelligenti, disponibili e rispettose.

L’ignoranza, la supponenza, la maldicenza, l’invidia invece la fanno da padrone rendendo tutto molto complicato al fine di un sereno e proficuo rapporto di amicizia, pardon “conoscenza”, l’amicizia è un’alta cosa!

È diventato persino difficile parlare e farsi ascoltare. Ne è un pessimo esempio anche la tv, basta seguire uno dei tanti talk show politici che hanno invaso ormai tutte le reti televisive dove c’è gente che urla e che si insulta continuamente.

La frase più ricorrente è <<io non l’ho interrotta, mi lasci finire, mi faccia parlare ... >> mentre l’interlocutore politico continua ad urlare e a sbraitare.

Assistiamo, impotenti, a questo tipo di tv dove ognuno tenta di imporre il proprio punto di vista senza però rispettare quello degli altri.

Ma ai giovani cosa stiamo insegnando?

Ma se la scelta è tra Talk show deprimenti e soggetti inguardabili come la D’Urso e Signorini, tanto per citarne due tra i peggiori, cosa devono apprendere, da tutta questa spazzatura, i nostri ragazzi!

La tv del trash, del pettegolezzo, del nulla!

Certo, basta non guardarli, ma il fatto stesso che siano presenti su tutte le reti televisive e che abbiano indici di ascolto molto alti mi preoccupa e deprime.

Allora Viva Netflix, Viva Sky Cinema ... la mia salvezza!

Commenti

Post popolari in questo blog

IL PALAZZO BARONALE DI FROSOLONE: PALAZZO ZAMPINI

D isinteressatamente oggi pubblico un post che riguarda il Palazzo Baronale di Frosolone ubicato all’inizio del centro storico del paese: Palazzo Zampini. Il palazzo è ubicato, più precisamente, nel posto dove durante la dominazione longobarda fu edificato l’antico castello del 1300. Il castello di Frosolone nel 1305 divenne sede di un Tribunale dell'Inquisizione. Nelle sue stanze, infatti, Fra’ Tommaso di Aversa, fanatico inquisitore appartenente all'ordine dei Domenicani, noto anche per aver negato l’autenticità delle stimmate di San Francesco, giudicò colpevoli di eresia un gruppo di 42 monaci minoriti facendoli arrestare unitamente ad una ventina di paesani accusati di averli sfamati e protetti. La vita del castello medievale, inteso come struttura insediativa, che diede ospitalità ai diversi feudatari, si interruppe prima del 1500, per dare posto all’attuale palazzo baronale. L’ingresso principale parte da un portale con arco a tutto sesto in pietra a cui si arriva

L’ANTICO COSTUME DELLE DONNE FROSOLONESI

Il costume tradizionale-storico delle donne frosolonesi è uno dei più belli, originali e colorati tra i costumi delle donne molisane. Gli elementi che lo compongono sono: -           il copricapo (o mappa) di lana nera con all’interno un tessuto bianco; -           lo spillone filigranato in oro che serviva a fissare la mappa sulla testa; -           la camicia con pizzi e merletti e maniche larghe con le soprammaniche di lana con ampio risvolto sui polsi finemente rifinito con nastri dorati e argentati e all’altezza delle spalle vi erano dei laccetti che andavano legati al corpetto; -           il corpetto di tessuto damascato e velluto, ricco di decorazioni, molto stretto in vita, aveva agli angoli superiori due applicazioni di nastro dorato o giallo a forma di fiore con un bottone dorato al centro, il cosiddetto “rosone”; -           la gonna di lana color bordeaux a pieghe, molto larga e lunga fino ai piedi; -           il grembiule di lana, tessuta a mano, ornato tut

OCCHIO, MALOCCHIO, PREZZEMOLO E FINOCCHIO!

  D a diverse letture e ricerche si può dedurre che il frosolonese sia un popolo molto religioso però, stranamente, anche molto superstizioso. Molto spesso, in alcuni atteggiamenti, è difficile distinguere dove finisca la vera fede ed inizi la superstizione. È un continuo intrecciarsi tra fede e superstizione. È noto che la vita dell’uomo, in particolare la vita agricola, dalla nascita fino alla morte, sia stata sempre caratterizzata da riti propiziatori, quasi magici, accompagnata dal potere di invocare le forze del bene e allontanare quelle malefiche. Fino al secolo scorso se un bambino mangiava poco, cresceva male ed era sempre malaticcio, si pensava subito che fosse colpito dal malocchio o, peggio ancora, si pensava fosse preso, durante il sonno, dalle streghe. E allora si ricorreva dal “magaro”   che avviava una serie di riti magici per debellare il malocchio oppure dal parroco del paese il quale confezionava un piccolo sacchetto di forma quadrata contenente una piccola imma