Disinteressatamente oggi pubblico un post che riguarda il Palazzo Baronale di Frosolone ubicato all’inizio del centro storico del paese: Palazzo Zampini.
Il palazzo è ubicato, più precisamente, nel
posto dove durante la dominazione longobarda fu edificato l’antico castello del
1300.
Il castello di Frosolone nel 1305 divenne sede
di un Tribunale dell'Inquisizione. Nelle sue stanze, infatti, Fra’ Tommaso di
Aversa, fanatico inquisitore appartenente all'ordine dei Domenicani, noto anche
per aver negato l’autenticità delle stimmate di San Francesco, giudicò
colpevoli di eresia un gruppo di 42 monaci minoriti facendoli arrestare
unitamente ad una ventina di paesani accusati di averli sfamati e protetti.
La vita del castello medievale, inteso come
struttura insediativa, che diede ospitalità ai diversi feudatari, si interruppe
prima del 1500, per dare posto all’attuale palazzo baronale.
L’ingresso principale parte da un portale con
arco a tutto sesto in pietra a cui si arriva per mezzo di una scalinata in
pietra ben visibile appena arrivati nel centro del paese sopraggiungendo da
Macchiagodena. Questo portale si apre sul giardino pensile interno, dove
troviamo anche l’antico pozzo. Leggenda vuole che proprio in questa cavità
venissero buttati amanti scomodi e nemici di palazzo.
Per entrare nel palazzo si può accedere anche
da un altro grande portale, dall’altro lato, ossia in Via Risorgimento, dove il
portone è sovrastato da un grande stemma araldico in pietra (attualmente in restauro)
raffigurante simboli e figure appartenenti a famiglie nobili dell’epoca.
Dalla piazza principale è visibile il muro di
cinta che proteggeva il palazzo da attacchi nemici. Ben visibili le fessure
dove venivano posizionati i primi fucili dal 1850 in poi.
La parte bassa del palazzo dal lato di Corso
Vittorio Emanuele è quasi una fortezza, costituita da una serie di arcate
cieche portanti che posano sulle robuste mura a sostegno del piano superiore sicuramente
destinato, all’epoca, alla sola nobiltà.
Su questa facciata in una delle arcate centrali
è presente una piccola, stretta, scalinata, che permette di raggiungere ad una porta
che anticamente era l’ingresso di servizio del palazzo.
Il loggiato tardo rinascimentale al piano
superiore, formato da sette archi con colonne in pietra, fa subito pensare che
quella fosse la zona riservata ai soli nobili.
Anche questo palazzo subì, come il resto del
paese, i danni del terremoto del 1805, che trovò il suo epicentro proprio a
Frosolone, ma fortunatamente il tragico evento non ne causò la distruzione,
sorte subita da moltissime altre costruzioni del paese.
La famiglia Zampini acquistò il palazzo
baronale dai Muscettola (Famiglia di origine romana trasferitasi nel napoletano
verso il 1200 ed ascritta al Patriziato napoletano del Seggio di Montagna,
decorata dei titoli di principe di Leporano, duca di Spezzano e conte di
Piperno), con atto per notar Troccoli di Napoli in data 27 agosto 1771.
P.S. Una curiosità: quando restaurammo l’ala
sud, da noi attualmente abitata, uno dei muratori si accorse che il muro “suonava
a vuoto” cioè indicava che all’interno c’era qualcosa. Facemmo aprire un buco di
dimensioni adatte per guardare all’interno e così venne alla luce un antico portale
che portava verso un cunicolo. In pratica avevamo scoperto il famoso “passaggio
segreto” (di cui si parlava tanto ma si pensava fosse una leggenda) che portava
dal palazzo alla zona delle “fonticelle” fuori dal paese. Chiudemmo la parte finale per evitare problemi
di infiltrazioni e ricavammo una discreta dispensa.
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